Sunday, June 21, 2015

CHI SONO....

Mi chiamo Niccolo Mazzi e sono un libero professionista di Firenze, ho da poco 40 anni e pieno di domande e dubbi, non e' vero che piu' diventi "grande" piu' I dubbi si risolvano, anzi, al contrario. Perche' scrivere questo blog ? Forse per parlare con qualcuno durante I mie viaggi in giro per il mondo per lavoro. Sono una persona fortunata, vengo da una ottima famiglia con genitori che mi adorano, ma se da una  parte ho un grande affetto, dall'altra per il lavoro che faccio, sono sempre sugli aerei, in giro per il mondo, e di conseguenza sono solo.
Giornale di viaggio e' un modo per raccontare, parlare e condivedere, le mie esperienze, le mie sensazioni e talvolta le mie paure ed angosce, di un uomo che ha speso tutta la sua vita nel globo, dall'Asia all'America ( dove ho anche vissuto per oltre 10 anni ). Certo, molti di voi diranno che sono fortunato, in parte si, lo sono stato e lo sono tutt'ora, cio' che impari sul campo non c'e' scuola che ti possa insegnare, ma il prezzo che devi pagare non รจ da poco, solitudine, paure e senso di vuoto. La consapoevolezza che ogni volta che cerchi di costruire un rapporto, questo ha una data di scandenza presunta oppure gia' definita. La data di scandenza e' proprio la permanenza in un posto, che sia gli USA, l'Europa , o qualsiasi altro paese  nel  mondo.
Ed e' cosi' che funziona, tutte le sere nel solito ristorante, poco importa se e' buono oppure mediocre, ti accontenti solo del fatto che dopo un paio di giorni, il personale si ricorda di te, regalandoti una parola in piu' un sorriso o magari quella piccola attenzione facendoti sentire meno solo. Diventa quasi comico nel constatare che altri condividono la tua stessa solitudine, sono i "business man", che, come me, occupano la fila di tavoli per due lungo il muro, seduti con la schiena alla parete con nessuno  difronte a loro. Lo sgurado rivolto verso il tablet o lo smart phone, spesso mi sono chiesto se anche loro stanno giocando con il telefono proprio come faccio anch'io nell'attesa del solito piatto che ho ordinato la sera precedente, e che non era male.
Diventi un esperto di catene d'alberghi, le conosci tutte, con le relative tessere di appartenza a vari clubs, associazioni e punti vari, un gioco quasi maniacale, che rasenta il ridicolo, un accelleratore esponenziale del tuo ego e della tua stima quando raggiungi il traguardo, lo status di elite, oro, platino, cosi' che puoi calpestare qual tappetto rosso difronte alla reception con scritto VIP members; mentre lo sguardo si muove furtivo a " quelli" in fila, quelli " normali" mentre tu la fila non la fai; piccolo vittorie, emere soddisfazioni, un inganno esperto e ben studiato dagli hotel's marketers che hanno imparato l'arte di come valorizzare un cliente facendolo sentire superiore, e da bravo cliente quale sono, ti gongoli nel loro brodo.
Mentre il tuo portafogli e' il custode indiscusso del tuo ego, la valiga e' la tua compagna di viaggio, un po' ammaccata come una vecchia macchina vissuta, un po' graffiata come la tua anima, anche se la valigia  non sanguina e si puo' cambiare, la tua anima porta le ferite di una vita e non la puoi sostituire.
C'e' chi come me fa la collezione di carte magnetiche degli alberghi, ne ho piu' di 1150 sotto il televisore, c'e' invece chi prende gli amenities nelle camera; diciamo che ognuno di noi porta un piccolo ricordo del soggiorno, forse per non domenticare, forse per mostrare, o semplicemente per la consapevolezza di poter dire io ci sono stato. Sarebbe impossibile imprimere nel nostro cervello, quelle persone con le quali hai condiviso anche solo un sorriso nell'ascensore, o magari una notte, illudendoti che sia amore; le carte magnetiche hanno la facolta' di " magnetizzare" I ricordi e come un disco rigido del computer, un file nella tua testa cosi' si apre, magari con un amaro sorriso ti domandi se anche quella persona si ricorda di te.
Giornale di viaggio e' questo : la mia storia. Non in ordine crescente, in realta' non esiste un ordine preciso, e' la mia storia a "random", un racconto del mondo, di me stesso e di coloro che hanno condiviso insieme a me  una piccola parte del mio girovagare. Qualcuno potra' sorridere, altri potranno vedere in queste parole  loro stessi, la vita e' un viaggio ovunque essa vi conduca, e questo e' il mio.